Informazioni
La Storia di Schiavon evidenzia delle coincidenze tra parte dell' attuale assetto viario e rilievi aerofotografici lasciando supporre con sufficiente verosomiglianza la presenza di un agro centuriato romano, ma bisognerà attendere il XII secolo per incontrare per la prima volta documentati i centri di Schiavon e di Longa.
A Schiavon si parla di un castello in un documento del 1262 e ancora nell'Ottocento un prato posto accanto alla chiesa parrocchiale di Santa Margherita era denominato il "Castellare".
Tramontato il dominio degli Ezzelini la cui donazione al monastero di Campese di due "mansi" posti nel nostro paese risale al 1146, sia Schiavon che Longa, che nelle "Rationes Decimarum" del 1297 e del 1303 risultano avere le rispettive chiese elevate al rango di parrocchiali, vivono l'altrettanto travagliato periodo della dominazione padovana e veronese con ripetuti saccheggi e distruzioni fino a che la Repubblica di Venezia doveva assicurare un lungo periodo di pace. Potenti e ricche famiglie vennero ad installarsi e costruirono le loro residenze come ad esempio i Palazzi, che vennero investiti nel 1391 del feudo di Schiavon, e la famiglia Chiericati di cui si nota la presenza nel 1429 con l'avvocato Valerio Chiericati che aveva deciso di investire le sue ricchezze anche con proprietà a Longa.
Anche Schiavon e Longa nel 1404 entrano a far parte della Repubblica di Venezia , con la libera dedizione di Vicenza. Durante questo periodo Longa e Schiavon continuarono ad essere rette da due amministrazioni comunali, sempre guidate da un decano eletto dai capi-famiglia e coadiuvato dai massari, che amministravano la parrocchia e talvolta fungevano da esattori di tasse. La vita di questi due paesi non era per niente semplice: epidemie, tasse pesanti; anche la decima appariva penalizzante se nel 1471 a Longa si andava a rubare per pagarla, come appare da un documento notarile, mentre a Schiavon il malcontento per questo istituto di ordine feudale non era da meno.
L'agricoltura e l' aritgianato vengono incentivate anche per merito di un provvedimento che Venezia assume istituendo nel 1556 un'autorità che provvedesse ad avviare la ricostruzione di argini e bacini; i nobili Mocenigo,Chiericati,Rossi, ebberola concessione per l'irrigazione dei campi sterili nei villaggi di Longa, Schiavon e Pozzo e la conseguente autorizzazione all'allestimento delle rogge.
La storia di questi paesi è storia vissuta attorno alle chiese o oratori, oltra a Santa Margherita di Schiavon e a San Giovanni di Longa, in particolare due che non esistono più: l'oratorio di S. Francesco della famiglia Bernardi e quello dell 'Assunzione della B.V. Maria dei Chiericati; di questo si ha notizia da una visita pastorale del 1641, il giorno 7 maggio, da parte di mons. Marcantonio Bragadino, Vescovo di Vicenza; un altro oratorio a Schiavon, sempre di proprietà Chiericati, dedicato a S. Teresa, concede la vista agli ultimi ruderi.
Il nome di Schiavon deriva certamente da " Sclavonum", accrescitivo di " slavus" o " sclavus" cioè slavo, dovuto o agli Slivi, alleati dei Longobardi nell'attacco del 602 alla bizantina Padova, o ad uno stanziamento di Ungari passati da queste parti attorno al 900, non certo, come in altri casi, ad un afflusso di persone di etnia slava favorita da Venezia nel XV secolo per ripopolare le campagne della terraferma, perché il toponimo appare già nel XII secolo.
L'etimologia del nome Longa è invece più difficile da spiegare; esso appare nel XII secolo quasi sempre preceduto dall'articolo determinativo femminile "la", ancora mantenuto nel parlare quotidiano. Forse deriva dal nome di una famiglia vicentina, quella dei Longo che vi possedeva poco dopo il 1000 numerosi beni, meno facilmente dai romani Longi.
Altra ipotesi è che deriverebbe da una strada lunga e dritta, per questo detta la Longa, che portava a Vicenza.